Cosa fare

Di seguito una lista di atteggiamenti, azioni, modi di fare, comportamenti ... che un
UN BUON ORATORE DEVE METTERE IN ATTO

1.Tenere presente il tipo di persone alle quali ci si rivolge per poter decidere in anticipo:
- il tono dell'intervento: formale, sciolto, serioso, enfatico, scanzonato;
- la lunghezza dell'intervento stesso;
- l'incipit, cioè l'avvio: adattare la prima frase al pubblico che ascolta è un vecchio trucco di imbonitori e cabarettisti, un po' sfruttato ma efficace;
- l'abbigliamento.

2. Preparare un progetto di esposizione di quello che volete comunicare: l'improvvisazione può essere pericolosa.
- Individuare i punti di forza in modo che il pubblico li capisca completamente e ne sia coinvolto;
- Controllare i fatti e i riferimenti che supportano il discorso;
- Pensare alle domande, alle controdeduzioni che possono essere rivolte.

3. Tenere nella massima considerazione le aspettative, le motivazioni, le opinioni e il perché sono presenti gli ascoltatori.
- Quale utilità riceverà il pubblico dal nostro discorso?

4. E' consigliabile fare una piccola prova generale del discorso che si intende pronunciare.
- Concentrare tutti i concetti base nei primi minuti: la soglia di attenzione dei pubblico ha andamento ondulatorio, cala vertiginosamente dopo i primi 10 minuti ed è pressoché inesistente dopo i 45 minuti. Quindi variare l'intensità del discorso.

5. Conoscere bene lo strumento che utilizzerete per comunicare, facendo attenzione ai problemi organizzativi.
- Quali sussidi audiovisivi utilizzeremo per rendere più efficace il nostro discorso?

6. Controllare la propria emotività. Prima di iniziare un discorso respirare profondamente e dire la prima fase con un tono deciso: se va bene la prima frase, il discorso ha più probabilità di essere efficace.

7. Controllare la gestualità senza esserne intimoriti, un discorso privo di gestualità rischia di apparire troppo gelido, distaccato, trasmette ansia.
- Non tenere mai le braccia conserte: è un segnale di chiusura, di scarsa disponibilità;
- Assumere una posizione aperta, eretta: le posizioni curve comunicano insicurezza e instabilità.

8. Variare con una certa frequenza il tono della voce, è meglio parlare lentamente, cercando di utilizzare la voce nelle diverse tonalità ed evitando i toni striduli, acuti o troppo gravi. Inserire nel discorso pause brevi per evidenziare i concetti più importanti e per prendere tempo in caso di difficoltà.

9. E' fondamentale guardare l'interlocutore e il pubblico a cui ci si rivolge. Fissare alcune persone per volta e cercare di stabilire un dialogo con il pubblico percependo le reazioni e adeguandosi a queste (tecnica del faro).

10. Il pubblico deve partecipare come se si stesse dialogando con lui. E' importante utilizzare domande retoriche e arricchire il discorso con aneddoti e storie; non utilizzare mai barzellette: se il pubblico non ride o una buona parte resta indifferente si crea un colpo mortale per la credibilità di chi parla.

11. Parlare  a voce abbastanza alta, respirare lentamente in modo che non si sentano ansiti o sospiri.

12. Mantenere sempre il controllo della discussione anche nel caso in cui vengano poste delle domande difficili o siate attaccati direttamente.

13. Essere congruenti e lineari con quanto viene espresso. Ogni affermazione può essere valida e tanto più lo è quanto è più credibile l'immagine di chi la fa: il viso, gli occhi, i gesti, il tono sono la garanzia della credibilità dell'esposizione verbale.

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Ecco 10 buone regole per ridurre l’ansia di parlare in pubblico

Di Lenny Laskowski

1. Conosci l’ambiente
Familiarizza con l’ambiente nel quale parlerai. Arriva lì presto e cammina nella stanza e nello spazio riservato agli oratori. Fermati davanti al leggio, parla dentro il microfono. Cammina tra le sedie degli uditori. Percorri il tragitto tra il tuo posto a sedere ed il leggio, come farai nel momento in cui verrai presentato.

2. Conosci l’uditorio
Se possibile, presentati a qualcuno dei tuoi ascoltatori e conversa con loro. È più semplice parlare con un gruppo di amici che con un gruppo di estranei.

3. Conosci il tuo materiale
Se non hai grande familiarità con il materiale che stai per esporre o se non ti trovi a tuo agio con esso, il tuo nervosismo aumenterà. Esercitati nel tuo intervento e rivedilo fino a quando l’esposizione non sarà fluida.

4. Impara a rilassarti
Puoi alleviare la tensione facendo alcuni esercizi. Siediti comodo, con la schiena dritta. Inspira lentamente, trattieni il fiato per 4-5 secondi, quindi espira lentamente. Per rilassare i muscoli della faccia, apri gli occhi e allarga la bocca, quindi richiudili stretti.

5. Visualizza te stesso nell’atto di parlare al pubblico
Immagina te stesso mentre cammini sicuro verso il leggio, tra gli applausi del pubblico. Immaginati parlare, la tua voce chiara, forte, rassicurante. Se visualizzi il successo, otterrai il successo.

6. Realizza il fatto che la gente vuole che tu abbia successo
Qualsiasi uditorio desidera uno speaker interessante, stimolante, divertente e ricco di informazioni interessanti. Loro desiderano che tu abbia successo, non che tu fallisca.

7. Non scusarti
Nella maggior parte dei casi il tuo nervosismo non si manifesta per nulla. Se tu non ne parli, nessuno lo noterà. Se tu invece menzioni il tuo nervosismo o ti scusi per qualsiasi problema pensi che potrai avere durante l’esposizione, non fai altro che attirare l’attenzione su di essi. Se tu non ne avessi parlato, probabilmente nessuno lo avrebbe notato.

8. Concentrati sul messaggio, non sul mezzo
La sensazione di nervosismo sparirà se concentri l’attenzione lontano dalla tua ansia, verso il tuo messaggio ed il tuo uditorio, non verso te stesso.

9. Trasforma il nervosismo in energia positiva
La stessa energia nervosa che causa il panico da palco può essere una risorsa per uno speaker. Imbrigliala e trasformala in vitalità ed entusiasmo.

10. Accumula esperienza
L’esperienza porta sicurezza, questa è la chiave per parlare in pubblico in maniera efficace. La maggior parte degli speakers principianti vedono la loro ansia calare dopo ogni discorso tenuto.